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    18.05.2020

    Corporate & Commercial - Maggio 2020


    Con questo numero della Newsletter del Dipartimento Corporate & Commercial approfondiamo innanzitutto il tema dell’impatto della normativa emergenziale intesa a contrastare l’epidemia di COVID-19 sull’adempimento delle obbligazioni contrattuali che è stato ritardato o, in alcuni casi, reso impossibile dal diffondersi del virus e dalle misure adottate dal Governo, che hanno altresì disposto la sospensione di attività commerciali e industriali. Analizzeremo, in particolare, i rimedi giuridici, in alcuni casi già previsti prima d’ora nel nostro ordinamento, che potrebbero essere promossi dalla parte contrattuale che ha subito l’impatto delle predette misure di lockdown.

     

    Passiamo, quindi, ad affrontare le misure adottate dal Governo in considerazione dell’attuale situazione emergenziale afferenti, tra l’altro, determinati profili di diritto societario, ivi inclusa l’attività di governance, le valutazioni per l’elaborazione del bilancio ed aspetti relativi a finanziamenti dei soci alle società.

     

    Cambiando prospettiva, analizziamo il tema dell’autorizzazione giudiziaria per l’esercizio del diritto di voto nelle assemblee delle società di capitali da parte di soci legalmente incapaci valutando, da un lato, quali sono gli effetti che una determinata deliberazione assembleare produce e, dall’altro, quali sono le conseguenze che si producono nel patrimonio del socio incapace in dipendenza di tali effetti.

     

    Da ultimo, esaminiamo la sentenza della Suprema Corte di Cassazione che è intervenuta in materia di vendita dei beni di consumo stabilendo che, sebbene il comma 2 dell'articolo 130 del Codice del Consumo non annoveri il diritto al risarcimento del danno cagionato dall'inadempimento, il consumatore che abbia ricevuto un bene non conforme al contratto può comunque esercitare, nei confronti del professionista, delle pretese risarcitorie.