In questo numero:
L’art. 199, comma 3, lett. b) del Decreto Rilancio ha disposto la proroga delle concessioni ex art. 18 della legge portuale, ma nulla ha stabilito rispetto ai termini dei piani di impresa e di investimento che a tali concessioni sono sottesi. Possono dunque intendersi prorogati anche i termini dei piani di impresa e, soprattutto, dei piani di investimento dei concessionari?
Il PNRR rappresenta il documento nel quale il Governo italiano dovrà raccogliere i progetti che intenderebbe finanziare con le risorse assegnate al nostro Paese nell’ambito del c.d. Recovery fund. Abbiamo notato nell’ultima bozza di PNRR la mancanza, nell’ambito dei fondi destinati alla transizione energetica, di un supporto al rinnovo della nostra flotta di traghetti (rinnovo cui si era in precedenza ipotizzato di dedicare significative risorse). Ci è parso di intendere che l’azzeramento di tali risorse sarebbe avvenuto anche in conseguenza del timore che eventuali finanziamenti diretti al rinnovo della predetta flotta avrebbero potuto essere censurati a livello unionale per un asserito contrasto con la normativa vigente in materia di aiuti di stato. Approfondiamo questo tema
Torniamo ancora una volta su un tema che è sulla bocca di tutti ormai da anni: la tassazione dei porti italiani. Le AdSP italiane, infatti, non si arrendono e valutano di impugnare la nota decisione della Commissione Europea.
Lo scarico delle acque nere negli specchi acquei portuali: tra prassi applicative ed incertezze normative. Esaminiamo questo tema.
Ai sensi dell'articolo 16 del Regolamento (UE) 2017/352, “ogni Stato membro provvede affinché sia in vigore una procedura efficace per gestire i reclami derivanti dall’applicazione del presente regolamento per i suoi porti marittimi che rientrano nell’ambito di applicazione del presente regolamento”. Ad oggi, tuttavia, non ci parrebbe essere stata ancora individuata, nel nostro ordinamento, l’autorità deputata alla gestione di tali reclami, né definita un’apposita procedura per la loro gestione. Vediamo quali conseguenze questa lacuna nella corretta implementazione del Regolamento (UE) 2017/352 potrebbe determinare.
Ringraziamo i nostri colleghi dell’ufficio di Bruxelles per il loro consueto aggiornamento sulle azioni più significative delle istituzioni dell’UE adottate in materia di trasporti e di commercio internazionale.
Troverete, infine, il consueto update sulle attività dello Studio nel bimestre passato.