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    08.11.2021

    Newsletter | Shipping and Transport Bulletin | Luglio - Novembre 2021


    In questo numero:

     

    Torniamo ancora una volta sul tema della tassazione dei porti italiani. Non è passato sicuramente inosservato il controricorso presentato dalla Commissione europea in risposta al ricorso delle Autorità di Sistema Portuale italiane. Esaminiamo le principali argomentazioni di questo controricorso della Commissione europea.

     

    Regolamento (UE) 2017/352 e servizi tecnico nautici. Avevamo già segnalato come il nostro Paese non avesse ancora definito un’efficace procedura di gestione dei reclami derivanti dall’applicazione del Regolamento (UE) 2017/352, né individuato l’autorità competente in concreto a gestirli. Questo tema ritorna oggi di attualità perché l’Italia “s’è desta”, ma con una decisione che legittima il sorgere di qualche interrogativo.

     

    Sono passati oramai più di due anni dall’entrata in vigore della Direttiva (UE) 2019/883 “relativa agli impianti di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi che modifica la direttiva 2010/65/UE e abroga la direttiva 2000/59/CE”. Il termine per conformarsi alla Direttiva (UE) 2019/883 era fissato al 28 giugno 2021, ma la stessa è ancora in fase di recepimento da parte dell’Italia. Proviamo ad individuare quelli che – a nostro avviso – possono ritenersi gli aspetti di maggior rilevanza di cui il legislatore dovrebbe tenere conto in sede di recepimento.

     

    Ad oltre 13 anni dall’entrata in vigore del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (il D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008), gli operatori del settore marittimo-portuale sono ancora in attesa dell’emanazione dei decreti che avrebbero dovuto armonizzare e coordinare il menzionato Testo Unico con la normativa specialistica applicabile alle attività lavorative espletate rispettivamente a bordo delle navi, in ambito portuale e sulle navi della pesca. Approfondiamo questo tema.

     

    Uno dei settori che ha risentito e risente maggiormente della crisi scatenata dalla pandemia mondiale connessa alla diffusione del Covid-19 è stato ed è tutt’ora quello del trasporto aereo. Assume pertanto rilevanza l’iniziativa della Commissione, approvata dal Parlamento europeo e adottata anche dal Consiglio, di concedere una deroga ai c.d. requisiti di storicità in materia di bande orarie, che obbligano le compagnie aeree, in applicazione del principio “use it or lose it”, ad operare almeno l’80% degli slot al fine di poterli riutilizzare integralmente nella corrispondente successiva stagione di traffico.

     

    Ringraziamo i nostri colleghi dell’ufficio di Bruxelles per il loro consueto aggiornamento sulle azioni più significative delle istituzioni dell’UE adottate in materia di trasporti e di commercio internazionale.

     

    Troverete, infine, il consueto update sulle attività dello Studio nel bimestre passato.