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21/08/2020
Corporate and Commercial

Nuove aperture agli investimenti stranieri in Cina

Nell’anno del Coronavirus la Cina continua a sorprenderci con una serie di riforme, da tempo attese e sollecitate, ed ora finalmente approvate come in sordina. Dopo la promulgazione della legge sugli investimenti stranieri e del nuovo codice civile, il 23 giugno 2020 la Commissione Nazionale sullo Sviluppo e le Riforme e il Ministero del Commercio della Repubblica popolare cinese hanno promulgato le Misure amministrative speciali per l’accesso degli investimenti stranieri (lista negativa) edizione 2020.

La lista negativa contiene gli ambiti di limitazione agli investimenti stranieri nella Repubblica popolare cinese, ed è stata promulgata finora ogni anno. Nel 2019 la Cina aveva già ridotto da 48 a 40 i settori in cui gli investimenti esteri sono soggetti a restrizioni. L’edizione 2020 riduce ulteriormente il numero di ambiti ristretti a 32, suddivisi in 12 categorie. L’articolo 1 delle note alla lista negativa sancisce espressamente l’eguaglianza di trattamento tra imprese a capitale cinese ed imprese a capitale straniero nei settori non elencati.

Come principio generale tuttavia, resta vietato ad investitori stranieri esercitare un’impresa individuale e/o entrare a far parte di una cooperativa agricola.

La lista negativa si articola in 12 grandi settori: agricolo, minerario, manifatturiero, energia, commercio, logistica, informazioni e telecomunicazioni, servizi alle imprese, scienza e tecnologia, istruzione, sanità, cultura e tempo libero.

  • Nel settore agricolo, sono proibiti gli investimenti stranieri nel settore delle piante rare cinesi, e negli organismi geneticamente modificati, così come nella pesca e nella raccolta di prodotti marini. Nel settore della selezione e produzione di sementi per nuove varietà di grano, occorre un investitore cinese con non meno del 34%, mentre per il mais l’investitore cinese deve detenere una partecipazione di controllo.
  • Nel settore minerario, l’investimento straniero è proibito nel campo delle terre rare, minerali radioattivi e tungsteno.
  • Nel settore manifatturiero, l’investimento straniero è proibito nella lavorazione di farmaci tradizionali cinesi, per la produzione di apparecchi per la ricezione di televisione satellitare o relativi componenti chiave. Per la stampa di pubblicazioni si richiede invece una parte cinese con partecipazione di controllo. Una partecipazione cinese di non meno del 50% è anche richiesta per la produzione di veicoli interi, con l’avvertenza che questa restrizione sarà rimossa nel 2022 per i veicoli passeggeri.
  • Nel settore energetico, è proibita la partecipazione straniera nelle centrali nucleari.
  • Nel settore commerciale, è proibita la partecipazione straniera nel commercio di tabacco e prodotti derivati.
  • Nella logistica, l’investimento straniero nei servizi postali e di corriere continua ad essere proibito, come pure per la gestione di torri di controllo. La partecipazione straniera non può superare il 25% nelle compagnie aeree, per le quali si richiede anche che il rappresentante legale sia cinese. Si richiede invece una partecipazione di controllo per il trasporto nautico interno e per la gestione di aeroporti civili.
  • L’investimento straniero è proibito nel settore delle pubblicazioni internet, con l’eccezione della musica e dei settori aperti in base agli impegni presi dalla Cina al momento dell’adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio. Anche gli investimenti esteri nel settore delle telecomunicazioni sono soggetti ad identico limite, inoltre occorre un investitore cinese con una partecipazione di non meno del 50% per i value added telecommunication services, e con una partecipazione di controllo per i basic telecommunication services.
  • Le ricerche di mercato sono riservate alle joint venture, se l’oggetto delle ricerche sono i programmi radiotelevisivi, la parte cinese dovrà avere una partecipazione di controllo.
  • I settori della ricerca e dell’istruzione sono probabilmente quelli con le restrizioni più vaste. Sono proibite partecipazioni straniere nella ricerca e sviluppo relative alle cellule staminali e alle diagnosi genetiche, in centri di ricerca su scienze umane e sociali, mappature, fotografia aerea, geologia minerale, geofisica, geochimica, idrogeologica, ecc., come pure nell’istruzione obbligatoria o istruzione religiosa. L’investimento straniero nel settore dell’istruzione non obbligatoria è permesso purché l’istituto sia a conduzione cinese.
  • Investimenti nel settore sanitario possono essere effettuati solo con un partner cinese.
  • Infine nel settore della cultura e tempo libero, l’investimento straniero è proibito nelle agenzie di stampa e comunque in imprese legate alla raccolta e diffusione di notizie, editoria, radiotelevisione, video, cinema e spettacolo, commercio ed esposizione di beni culturali.

Si auspica che il rilassamento progressivo delle restrizioni continui negli anni a venire.

 

A cura di Hermes Pazzaglini.

Il contenuto di questo elaborato ha valore meramente informativo e non costituisce, né può essere interpretato, quale parere professionale sugli argomenti in oggetto. Per ulteriori informazioni si prega di contattare il vostro professionista di riferimento.

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