Rassegna Stampa
18/05/2021
Mag by Legalcommunity

2021 Best 50 – Speciale fatturati

Nel 2020 ricavi per più di 2,6 miliardi: +4%. BonelliErede resta in vetta. Tra i big italiani crescono solo Legance, Chiomenti, Nctm e Pirola Pennuto Zei. Sale a nove il numero di insegne con un giro d’affari superiore a 100 milioni. Corrono le super boutique Pedersoli e Gatti Pavesi Bianchi Ludovici.

Un anno fa non ci avrebbe scommesso nessuno. Eppure il mercato dei servizi legali per il business ha archiviato ancora un anno in crescita. Le prime 50 insegne per fatturato (in base alle stime elaborate da Legalcommunity.it in occasione dello speciale Best 50 di MAG) hanno mosso in totale un giro d’affari superiore a 2,6 miliardi di euro. L’incremento rispetto alla performance del 2019 è stato del 4%, in lieve rallentamento. Ma la prestazione appena archiviata conferma il trend di crescita di questa sottocategoria dell’avvocatura nazionale che negli ultimi cinque anni ha visto aumentare l’entità del proprio fatturato del 21%.

Dodici mesi fa, la maggior parte dei professionisti si preparavano al peggio e faticavano a nasconderlo. Il lock down e la totale assenza di precedenti per la situazione che si era venuta a creare obbligavano a una “navigazione a vista” che non lasciava presagire nulla di buono. Interpellati da MAG, sette capistudio su dieci si limitavano ad ammettere che il Covid-19 avrebbe avuto “un impatto” sui conti del settore (si veda il numero 142 di MAG). E di sicuro, la maggioranza non pensava a un impatto positivo. Invece, secondo i dati ricostruiti da Legalcommunity. it per MAG, solo il 10% dei Best 50 del 2020 ha chiuso in calo. A questi si aggiunge un 20% che ha archiviato l’anno in linea con l’esercizio precedente. Mentre il 70% ha portato a casa una crescita, anche se contenuta. Va osservato, infatti, che il circa il 43% di questa maggioranza fortunata non ha raggiunto la soglia del +5%.

Ma come abbiamo detto, in un anno così complesso, anche solo essere riusciti a non perdere fatturato deve essere considerato un successo. Tanto più che, le strategie di contenimento dei costi e di riduzione della spesa attuate da molte di queste organizzazioni, hanno consentito di totalizzare utili di tutto rispetto e talvolta persino superiori ai record del 2019.

Ma scendiamo un po’ più in dettaglio. Il podio conferma le posizioni dell’anno prima con BonelliErede, presieduto da Stefano Simontacchi, in vetta con circa 194 milioni di ricavi seguito da PwC Tls (166,7) e Gianni & Origoni (150). Tra i Big italiani sono gli studi Legance, Chiomenti, Nctm e Pirola Pennuto Zei & Associati, quelli che hanno realizzato le performance migliori. Legance ha superato per la prima volta il muro della tripla cifra chiudendo l’anno a 102 milioni di euro: +7,4%. Crescita che a inizio 2021 ha portato lo studio a mettere a segno uno dei più importanti lateral hire dell’anno prendendo Alberta Figari da Clifford Chance. Un’operazione che dovrebbe rafforzare ulteriormente il posizionamento dell’organizzazione fondata da Filippo Troisi, Alberto Giampieri, Bruno Bartocci, Giovanni Nardulli e Alberto Maggi, sul fronte equity capital markets e corporate m&a. Bene anche Chiomenti, che in base alle stime ha chiuso il 2020 con ricavi in aumento del 5%. Lo studio presieduto da Francesco Tedeschini, inoltre, è stato protagonista di una stagione di importanti operazioni ma anche di lateral hire strategici. Due su tutti: l’arrivo di Gianrico Giannesi da Orrick e l’integrazione della boutique di diritto internazionale Ejc-Roberti & Associati (si veda l’articolo in questo numero di MAG).

Più 5% anche per Nctm che arriva a un giro d’affari stimato attorno a 80 milioni di euro. Anche lo studio guidato da Paolo Montironi e Alberto Toffoletto, è stato attivo sul fronte lateral hire pescando, tra l’altro, anche da Chiomenti da cui sono arrivati Giovanni Giuliani e Alfredo Lizio, mentre da Dla Piper si è unito all’associazione Vito Bisceglie. Completa il quadro la performance di Pirola Pennuto Zei & Associati. Con i suoi 137,8 milioni di fatturato, lo studio è cresciuto del 4% e nell’anno del Covid ha comunque promosso la bellezza di un equity partner, tre partner e sei associate partner a cui, a inizio 2021, è seguita la promozione di un altro equity partner, tre partner e tre associate partner.

Ma il 2020 è stato ancora una volta l’anno delle super boutique. Due, in particolare, le insegne che si sono messe in luce: Pedersoli e Gatti Pavesi Bianchi Ludovici. Quest’ultima è stata protagonista di una delle operazioni strategicamente più interessanti integrando la boutique tax Ludovici Piccone & Partners. L’operazione, gestita dal managing partner Stefano Valerio, ha portato alla nascita di una organizzazione che conta circa 140 professionisti (tra cui 21 soci equity) e un giro d’affari stimabile intorno ai 51 milioni di euro. Pedersoli, invece, grazie a un track record di particolare rilievo (basti pensare al ruolo avuto nell’ops di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca), ha archiviato il suo migliore anno di sempre mettendo a segno una crescita del 33% (la più elevata tra quelle realizzate dagli studi nella Best 50) e arrivando a generare ricavi stimabili attorno a 53 milioni di euro.

Bilancio positivo anche per le insegne collegate alle cosiddette big 4 della consulenza che, considerate insieme, ormai hanno raggiunto una quota di mercato del 20% confermandosi la vera “novità” degli ultimi anni. Anche in questo caso sono due i casi che saltano particolarmente all’occhio anche perché entrambe hanno messo a segno una crescita stimabile attorno al 10%. Si tratta degli studi Deloitte (Sts e Legal) e di Ey. Il primo, in particolare sul fronte legal, ha continuato a investire nelle practice strategiche mettendo a segno un’operazione di grande rilievo sul fronte labour con il lateral hire di Luca Failla e il contestuale avvio di un’alleanza strategica con LabLaw. Il secondo, invece, ha mandato a pieni giri la struttura aggregata dalla managing partner Stefania Radoccia nel corso degli scorsi anni, superando i 130 milioni di ricavi. Una performance che, tra l’altro, ha consentito allo studio di tornare sul mercato mettendo a segno una delle acquisizioni professionali che hanno maggiormente inciso su questa prima metà dell’anno, portando in squadra l’avvocato Renato Giallombardo.

In generale, nell’anno del Covid-19 i lateral hire non sono mancati. Chi ha potuto si è rafforzato. Mentre quasi tutti hanno lavorato alla salvaguardia degli organici esistenti. Su questo fronte, possiamo senz’altro dire che a dettare la linea siano state le insegne internazionali che in Italia hanno replicato le scelte strategiche definite a livello globale.

La sede italiana di Latham & Watkins, da quest’anno guidata dal socio Stefano Sciolla, è quella che ha messo a segno la crescita più rilevante con un aumento del 28% del fatturato che è arrivato a superare i 42 milioni di euro, trascinato da private equity e International capital markets. Bene anche Cms. La sede continua a crescere in Italia. Dopo il +12,9% messo a segno nel 2019, lo studio guidato da Pietro Cavasola ha realizzato un ulteriore +16% superando i 26 milioni di giro d’affari. Lo studio, inoltre, sulla scia di questi risultati ha promosso, in Italia, quattro nuovi soci oltre ad aver investito in modo importante nel rafforzamento della tax practice con il lateral hire di Mario D’Avossa e del suo team proveniente da Baker McKenzie.

Bene anche Simmons & Simmons (+13%), Eversheds Sutherland (+11%), Ashurst (+10%) e Withers (+9,4%). Va segnalato, in particolare, il risultato di Hogan Lovells che ha sfiorato i 40 milioni di euro nel 2020 e a inizio anno ha ottenuto la nomina di tre counsel.

Quella delle promozioni è una importante cartina al tornasole per capire l’andamento delle law firm internazionali considerato che, ogni volta che una sede locale riesce a spuntare la nomina di uno o più tra i suoi professionisti nell’ambito dell’annuale processo di revisione e allargamento della partnership e delle fasce di maggior seniority della law firm, di fatto ottiene un attestato di fiducia da parte dei vertici dell’organizzazione e dal suo corpus professionale.

Nel 2020 gli internazionali presenti in Italia hanno generalmente fatto bene e in molti casi hanno ottenuto un riconoscimento in termini di promozioni. Si pensi a Freshfields che ha appena ufficializzato la nomina di tre counsel, ovvero a Clifford Chance che a valle di un anno di super lavoro (si veda il numero 155 di MAG) ha promosso cinque nuovi counsel. Allen & Overy (+4% secondo le stime di Legalcommunity) ha ottenuto un nuovo socio con la promozione di Livio Bossotto, partner responsabile del dipartimento di diritto del lavoro della law firm. Mentre sono addirittura tre i nuovi soci che sono stati nominati in Dentons. Lo studio guidato da Federico Sutti ha chiuso il 2020 con ricavi in crescita del 4,6% che si sono attestati sopra i 43 milioni di euro. Un nuovo socio anche per Dla Piper. Lo studio guidato dal managing partner Wolf Michael Kuhne ha ammesso alla partnership l’avvocata Valentina Marengo, impegnata nel dipartimento di real estate, dopo aver sostanzialmente replicato la performance del 2019 con un giro d’affari di 100,3 milioni.

 

Tratto da Mag by Legalcommunity

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