Rassegna Stampa
09/07/2021
Milano Finanza
Capital Markets

Euronext vuole esportare lo Star

Il progetto è in fase di elaborazione ai piani alti della società che gestisce Borsa Italiana. Il modello è stato esaminato anche nell’ultimo studio della task force della Commissione Ue.

Piazza Affari soffre il gap strutturale con le altre borse europee e globali. Il problema ha radici lontane e profonde. E la distanza dalle piazze finanziarie internazionali si sta accentuando ancora di più con le operazioni che si stanno concretizzano, in questi ultimi anni, a Milano sulle società quotate.

Come dimostrano le 14 opa finalizzate al delisting promosse da inizio anno – fanno seguito alle otto opa completate, tra offerte d’acquisto e fusioni, nello scorso anno e alle 15 definite nel 2019 – a fronte delle sole tre quotazioni (Philogen, Seco e The Italian Sea Group) sul listino principale, dopo che l’azienda di Novara U-Power (calzature anti-infortunistica e abbigliamento da lavoro) nei giorni scorsi ha deciso di rinviare a data da destinarsi lo sbarco sullo Star per, si mormora nelle sale operative, una significativa distanza di alcune centinaia di milioni in termini di valutazione tra la richiesta e la risposta del mercato e degli investitori.

Nonostante ciò, il listino pregiato di Borsa può rappresentare un elemento di distinzione di Milano rispetto alle altre borse del circuito Euronext (in particolare Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona, Dublino e Oslo) e non solo. Così, come già ipotizzato di recente da MF-Milano Finanza, il management del gruppo che ha base in Francia e che controlla anche Piazza Affari sta accelerando sull’opportunità di replicare il modello Star anche al di fuori dei confini italiani.

Così, come appreso da questo giornale tra gli operatori finanziari, pare che proprio in queste settimane si stiano intensificando i ragionamenti dei vertici di Euronext, a partire dal ceo e presidente del managing board Stéphane Boujnah in merito alla possibilità di rendere concreto questo progetto replicando il modello del listino milanese, puntando in particolare sugli aspetti delle regole di governance e della trasparenza che hanno fatto dello Star una sorta di unicum in Europa.

Una opzione che viene valutata di particolare interesse da parte di broker, gestori e advisor italiani visto che per una volta Milano può essere presa come punto di riferimento in ambito internazionale. In tale modo, si ragiona nelle sale operative, si potrebbe anche rafforzare l’attrattività di Piazza Affari che come emerge dai numeri soffre parecchio avendo solo nell’Aim Italia, il listino dedicato alle pmi, il vero traino in fatto di quotazioni anche se di piccola taglia rispetto a Mta.

Il tema della creazione di un segmento pan-europeo che abbia paletti rilevanti su tematiche gestionali e di controllo è stato anche evidenziato nell’ultimo lavoro, durato sette mesi, del Technical expert stakeholder group costituito nell’ottobre di un anno fa dalla Commissione Europea e composto da 10 membri tra i quali Andrea Vismara, ceo di Equita Group, e Lukas Plattner, partner dello studio legale Nctm.

Il documento finale di 117 pagine intitolato «Making listing cool again» e già riferito da MF-Milano Finanza nell’edizione di sabato 12 giugno, nei 12 obiettivi da adottare in ambito comunitario e nazionale per rilanciare le quotazioni, in particolare quelle delle pmi, sui listini faceva esplicito riferimento alla creazione di un listino ad hoc per aziende con determinati requisiti. «E per tale ragione va identificata e creata una nuova categoria di aziende: le Ue Champions. Si tratta di società che hanno particolari requisiti: ampio flottante, almeno del 35%, una market cap superiore ai 100 milioni e che siano particolarmente virtuose nel rispetto dei presidi environmental, social e governance (esg)», avevano evidenziato proprio Plattner e Vismara illustrando il lavoro della task force della Commissione Ue.

Un progetto quello della creazione di questo specifico raggruppamento di società che, a quanto si apprende, è visto con favore proprio da Euronext. Da qui, dunque, l’opzione sempre più concreta di replicare lo Star sulle altre borse gestite dalla società che ha la base operativa ad Amsterdam.

 

Tratto da Milano Finanza

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