Rassegna Stampa
06/11/2017
Ship 2 Shore
Diritto Amministrativo e Appalti - Antitrust e Concorrenza

L’ART approda in banchina e bacchetta Genova, Livorno e Civitavecchia

Tratto da Ship 2 Shore

Pubblicate le prime delibere relative a concessioni portuali: rilevati nei tre scali atteggiamenti discriminatori, discrezionalità e scarsa trasparenza da parte delle rispettive AdSP.

Lo aveva ribadito in linea teorica a latere dell’iter del cosiddetto “correttivo porti” (corroborata dal Consiglio di Stato) ed ora lo ha dimostrato nei fatti: l’Autorità di Regolazione dei Trasporti è competente in materia portuale e intende esercitare tale competenza.

Lo dimostrano tre delibere appena pubblicate, le prime in tema di concessioni, autorizzazioni e servizi portuali, adottate a conclusione delle istruttorie relative a tre segnalazioni tutte avanzate dallo Studio legale Nctm per conto di tre diversi clienti. In tutti i casi, seppure con sfumature diverse trattandosi di fattispecie diverse, l’ART ha in buona parte accolto i rilievi dei segnalanti (Nuovo Borgo Terminal Container, Neri/Marter, Medov), evidenziando a carico delle Autorità Portuali interessate (divenute intanto Autorità di Sistema Portuale) svariati comportamenti discrezionali, discriminatori o scarsamente trasparenti e impartendo conseguenti disposizioni ai tre enti.

A Genova NBTC lamenta da tempo discriminazioni dell’AdSP “in merito alla determinazione del canone concessorio nonché in ordine al rilascio delle autorizzazioni e delle concessioni delle aree e banchine destinate alle operazioni portuali” e denuncia una disparità di trattamento rispetto ad altri soggetti che svolgono le medesime attività. Per questo l’ART ha imposto all’ente ligure l’adozione di un nuovo e più chiaro sistema tariffario dei canoni demaniali (che tenga conto anche di eventuali limitazioni delle singole aree) e la predisposizione di un regolamento per chiarire in modo oggettivo se l’attività di un operatore “possa o meno rientrare nella nozione di operazioni o servizi portuali”.

Le disparità denunciate a Livorno da Neri/Marter a capo dell’AdSP labronica riguardano il diniegoall’autorizzazione alla “movimentazione del traffico di rotabili sulle aree assentite in concessione del Molo Italia”. In questo caso l’ART ha stigmatizzato “le esigenze di flessibilità nella gestione dell’area portuale” addotte dall’AdSP, che “non possono sconfinare nell’assoluta discrezionalità”. L’ente inoltre non avrebbe fornito nell’istruttoria evidenza di “provvedimenti a contenuto generale che dimostrino criteri e modalità applicative cui attenersi” né “adeguate ed oggettive garanzie del rispetto dei principi di conoscibilità preventiva, disponibilità e trasparenza delle informazioni, che devono essere accessibili” agli operatori già attivi nello scalo come a quelli non presenti, né una “analisi condotta con adeguate metodologie in grado di motivare puntualmente, sulla base di criteri oggettivi e con ragionevolezza, le destinazioni d’uso delle diverse componenti dell’area portuale di competenza”.

Da qui il diktat all’adozione di provvedimenti e quadri regolamentari generali “in materia di compatibilità dei traffici con lo scopo delle rispettive concessioni”, di “disciplina puntuale dei criteri e delle modalità applicative cui attenersi nella gestione della fase transitoria prevista dal PRP”, di “deroghe al PRP”. L’AdSP inoltre dovrà utilizzare “metodologie di analisi, adeguate ed allineate alle migliori prassi internazionali, per motivare, con argomentazioni specifiche e puntuali, sulla base di criteri oggettivi e con ragionevolezza, le destinazioni d’uso delle diverse aree del sedime portuale di competenza”.

Infine il caso di Civitavecchia. Nel mirino dell’agenzia Medov la creazione da parte dell’Autorità Portuale (nel 2004) della partecipata Port Mobility e l’assegnazione in esclusiva (e senza gara) alla stessa del servizio di navettamento dei crocieristi dello scalo. Servizio subappaltato a sua volta da Port Mobility (senza gara) a Royal Bus (uno dei suoi soci), col risultato – è la lamentela sostanziale di Medov – di un aggravio di costi e di una tariffazione opaca. L’ART ha quindi imposto all’AdSP laziale di garantire “la trasparente commisurazione delle tariffe ai costi sottostanti e correlati dei servizi richiesti dagli utenti” e di prevedere “termini tempestivi e perentori per le fasi della procedura ad evidenza pubblica finalizzata alla aggiudicazione del servizio di navettamento”. A questo secondo riguardo l’ente ha promesso l’espletamento della gara entro fine anno, ma ART ha rilevato come “non risulti documentazione specifica a supporto”.

Le delibere, come si è visto, non intervengono in chiave sanzionatoria nei singoli casi, ma, oltre a fissare paletti piuttosto stringenti per le AdSP (l’ART ha promesso l’adozione di un quadro regolatorio di carattere generale entro l’anno), forniranno un supporto prezioso per le cause risarcitorie avviate in tutti e tre i casi dai clienti di Nctm contro le tre AdSP interessate.

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