Peninsula Capital entra in Ntv con il 13%
Nctm ha assistito Peninsula Capital con un team guidato da Sante Ricci e Piero Corigliano.
Articolo tratto da Il Sole 24 Ore
Un nuovo compagno di viaggio per Ntv che ora punta l’obiettivo sulla Borsa: si tratta del fondo di private equity, Peninsula Capital, che, come anticipato dal Sole 24 Ore (si veda l’articolo del 9 giugno), entra nell’azionariato della compagnia dei treni Italo. Mai soci del primoe principale operatore europeo privato nel segmento dell’alta velocità, hanno deciso di cedere nel complesso il 13%e non più il 30% circa, come invece era emerso nelle scorse settimane.
Il pacchetto più consistente del deal che ha visto Rothschild come advisor finanziario di Peninsula mentre Credit Suisse ha affiancato Ntv (i consulenti legali sono stati Cleary Gottliebe Nctm per il fondo, BonelliErede per l’azienda) ,è stato venduto da Intesa Sanpaolo, che, dismettendo il 4,5%,è scesa così al 20%, ma rimane comunque il primo azionista singolo alle spalle dei soci fondatori, uno dei quali Diego Della Valle non ha preso parte all’operazione (come Generali e Alberto Bombassei).
A cedere, invece, sono stati sia Luca Cordero di Montezemolo, che ha trasferito al fondo l’1,5% delle sue quote, sia Gianni Punzo con il 2,2%, che Giuseppe Sciarrone con il suo residuo 0,4%. Anche i francesi di Sncf (le ferrovie transalpine) sono entrati in partita e, poiché si sono liberati del loro 1,4%, sono usciti definiti vamente dalla compagnia ferroviaria. Gli ultimi duea essere coinvolti sono Isabella Seragnoli che, tramite la Mais Spa, ha venduto l’1,5%e un’analoga quotaè arrivata anche dall’ex numero uno Flavio Cattaneo, artefice del turnaround, che ha permesso il risanamento e il rilancio della società, ma anche dell’arrivo del nuovo azionista. Sarebbe stato, infatti, l’ex ceo che, secondo fonti finanziarie, reinvestirà parte dei proventi proprio nel nuovo socio a favorire l’ingresso di Peninsula che avrebbe versato un corrispettivo di 65 milioni di euro circa sulla base di una valutazione complessiva dell’equity di 500 milioni di euro (1,11,2 miliardi il fair value, includendo anche il debito).
La scelta di ridurre la quota ceduta al fondo va letta alla luce degli ottimi risultati registrati dalla compagnia, che ha chiuso gli ultimi dodici mesi (da marzo 2016a marzo 2017) con un incremento del 38% dell’utile netto, a quota 38 milioni, con ricavi in crescita del 4%, a 384 milioni, e con l’Ebitda in rialzo dell’11%, a 106 milioni di euro. Una performance che ha evidentemente modificato i piani dei soci, decisi ora ad accelerare il prossimo step: l’approdo in Borsa, che dovrebbe avvenire nel corso del 2018, presumibilmente nella seconda metà. Quando, peraltro, la società avrà completato anche l’ampliamento della sua attuale flotta, con i primi quattro treni dei dodici acquistati da Alstom in consegna già a dicembre, mentre i restanti otto arriveranno entro luglio del prossimo anno. Con l’ingresso dei nuovi Pendolino Evo, costruiti nello stabilimento di Alstoma Savigliano, Italo punterà così a migliorare ulteriormente i principali indicatori operativi. Che, solo nel primo trimestre, hanno segnato un incremento del 20% per i passeggeri, salitia3 milioni rispetto ai 2,5 dello stesso periodo del 2016, un load factor (tasso di riempimento medio) del 75,2% (+5,6%) e una crescita dell’offerta posti/km dell’8%,a 1,7 miliardi.