Un cantiere durato tre anni. E un traguardo storico. La nascita di ADVANT rappresenta un punto nodale nel processo evolutivo del mercato dei servizi legali italiano. Per la prima volta, infatti, un’associazione professionale tricolore dà via a una vera organizzazione internazionale alleandosi ufficialmente a due altre insegne continentali: i francesi di Altana e i tedeschi di Beiten Burkhardt.
Il progetto prende vita il 15 ottobre 2021. E la risultante di questa unione di forze è un’organizzazione con circa 140 soci, 600 professionisti, 13 sedi tra Europa e resto del mondo nonché un giro d’affari aggregato che si attesta attorno ai 216 milioni di euro.
Ma non si tratta di un’idea realizzata in una notte. Come racconta in esclusiva a Legalcommunity il socio e consigliere di amministrazione di Nctm, Vittorio Noseda (nella foto), la gestazione di questo progetto è durata un intero triennio. «Un lungo periodo – sottolinea l’avvocato – durante il quale i nostri studi si sono misurati sul campo, verificando la fattibilità pratica di questa idea».
E del resto si tratta di un’idea che in tanti, fino a oggi, hanno bollato come sostanzialmente impossibile: dare vita a un’organizzazione europea, aggregando strutture indipendenti, provenienti da Paesi diversi, con culture professionali peculiari. Non si poteva fare. Meglio alleanze, accordi, friendship. Possibilmente senza vincoli di esclusiva. Le principali aperture all’internazionalità, fatte salve poche eccezioni, fino a oggi si sono limitate all’apertura di sedi dirette, uffici di rappresentanza o piccole strutture operative, in giurisdizioni ritenute strategiche per avere antenne sul territorio e intercettare mandati e opportunità.
L’internazionalizzazione vera, invece, è quella che buona parte delle insegne anglosassoni ha realizzato nel corso degli ultimi vent’anni e di cui l’avvocatura italiana è stata testimone (e molto spesso target). Un processo che si è realizzato attraverso l’apertura di sedi nel nostro Paese con l’inaugurazione di uffici appartenenti alla stessa Llp oppure tramite branch legate a una swiss verein.
Questa seconda è la strada che gli avvocati di Nctm, Altana e Beiten hanno scelto per dar vita ad ADVANT. «Essere costituiti come verein svizzera – prosegue Noseda che assieme a Paolo Montironi è uno dei due avvocati italiani che fa parte del consiglio direttivo di ADVANT – significa che ogni studio appartenente al progetto beneficia della forza collettiva di ADVANT mantenendo allo stesso tempo la propria autonomia giuridica e finanziaria». ADVANT non ha e non avrà una “sede centrale”. La governance è quella di una associazione svizzera basata a Zug dotata di un consiglio direttivo che conta due membri per studio aderente. Noseda e Montironi sono gli italiani. Per i francesi ci sono Jean-Nicolas Soret e Gilles Gaillard. Mentre i tedeschi sono Philipp Cotta e Christian von Wistinghausen.
Detto questo, però, va osservato che gli studi fondatori di ADVANT si sono allineati rispetto a valori fondamentali come fiducia, eccellenza ed efficienza e hanno sviluppato best practice comuni che permetteranno un’offerta di servizi conforme agli stessi standard in Europa. Gli studi in ADVANT si sono anche impegnati a condividere sviluppi tecnologici, risorse e soluzioni.
«Single branding e seamless services, sono questi i pilastri del progetto, i fattori che ne hanno resa possibile la realizzazione», sottolinea Noseda.
E sono questi i fattori che hanno creato le condizioni propizie per la fondazione di ADVANT. Questi, assieme all’evoluzione del mercato. «Il business – osserva Noseda – non tollera più i particolarismi». «Il mercato sta diventando sempre più competitivo nell’ambito dell’assistenza ai clienti internazionali e tutti noi abbiamo ritenuto che una proposta comune, con un profondo focus europeo, rappresentasse un’offerta molto più forte rispetto a quanto avremmo potuto fare se avessimo continuato “da soli” nei nostri rispettivi Paesi».
Quanto allo scenario competitivo, aggiunge l’avvocato, «ci vediamo in concorrenza, per il lavoro a livello europeo, con i principali player internazionali e le verein globali (come Cms, Eversheds Sutherland, Dentons, Norton Rose Fulbright o Dla Piper, per citarne alcune) così come con i grandi studi americani e internazionali. A livello locale, poi, ciascuno dei nostri studio associati si posiziona tra i più importanti operatori del settore». «Riteniamo di essere unici – prosegue Noseda – per via del nostro focus specifico sull’Europa e perché faremo in modo di rendere l’Europa “semplice” grazie a un’offerta unificata».
Il target? «Diventare uno dei più grandi e completi studi legali nel mercato europeo». Un proposito che i fondatori di ADVANT non escludono di allargare anche ad altri indipendenti che condividano la stessa visione. «Non c’è fretta – dice Noseda, ben consapevole di quanto delicato e complesso sia il processo di integrazione di altri “compagni di viaggio” – tuttavia stiamo esplorando una serie di territori e giurisdizioni prioritarie come parte della nostra strategia a lungo termine». Tra questi ci sono la Penisola Iberica, il Benelux, l’Europa dell’Est (Polonia) e i Paesi nordici (Svezia, Finlandia, Norvegia).
Tratto da Legalcommunity