MILANO, 15 GEN - Gli smart contracts e la blockchain rappresentano "un'opportunità", ma "è eccessivo pensare che qualsiasi contratto si possa trasformare in smart contract". E' quanto sostiene l'avvocato Carlo Grignani, partner dello studio legale Nctm, dove oggi si è tenuto un incontro focalizzato sulla blockchain alla luce delle regole sulla protezione dei dati personali introdotte dal Gdpr.
L'Italia è "in una fase embrionale" con delle proposte di modifica al decreto semplificazioni, approvato lo scorso ottobre dal consiglio dei Ministri, che introduce norme sul profilo giuridico dei dati conservati in blockchain, osserva Grignani, aggiungendo che queste "hanno il pregio di affermare la validità dello smart contract equiparandolo a un tradizionale contratto in forma scritta". Ma, "a fronte dei loro vantaggi, gli smart contracts presentano per loro natura una elevata rigidità sia in fase di scrittura che di auto-esecuzione (ad esempio in termini di irreversibilità dell'esecuzione medesima) che parrebbe limitarne oggi l'utilizzo a contratti con un contenuto molto standardizzato", spiega l'avvocato, aggiungendo che i settori che si prestano di più alla sua applicazione sono quello assicurativo, bancario e il mondo finanziario più in generale.