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    10.12.2016

    L’imposta di successione in Germania: dopo le censure costituzionali, una riforma dovuta


    L’imposta di successione è una delle imposte più contestate in Germania. Già tre volte – nel 1995, 2009 e 2014 – il Bundesverfassungsgericht (BVerfG) ha dichiarato incostituzionale diversi articoli della legge in questione, l’Erbschaftssteuergesetz (ErbStG). La maggiore criticità si riscontra in particolare nei privilegi concessi quando si ereditano imprese. Anche nel 2014, infatti, la censura del BVerfG colpì le esenzioni per aziende (si veda la sentenza del Bundesverfassungsgericht del 17.12.2014, n. 1).

     

    Per la necessaria riforma dell’ErbStG, Bund e Länder sono addivenuti a un compromesso lo scorso 22 settembre. La bozza di legge è già stata approvata da Bundestag e Bundesrat (quest’ultimo necessariamente coinvolto in quanto unici destinatari le entrate derivanti dalle suddette imposte, ex Art. 106 II Nr.2 della Grundgesetz tedesca).

     

    I punti centrali della legge modificata sono:

    • Il 85% di patrimonio aziendale ereditato è esente da imposta se il suo valore è minore di 26 milioni di Euro e l’erede si impegna a portare avanti l’impresa a lungo termine, garantendo la salvaguardia dei posti di lavoro (si veda il nuovo § 13a ErbStG). Se il patrimonio aziendale è maggiore di 26 milioni di Euro, l’esenzione da imposta si riduce progressivamente. Qualora il patrimonio aziendale superi i 90 milioni di Euro il lascito non beneficia dell’esenzione.
    • Viene tassato senza alcuna esenzione il cd. ‘patrimonio amministrativo’ ai sensi del § 13b IV ErbStG così come modificato. Questo comprende per es. oggetti d’arte, biblioteche, gioielli e titoli azionari, quando non strettamente legati allo scopo sociale dell’impresa. Se il patrimonio amministrativo viene invece investito nel­l’impresa beneficerà dell’esenzione d’imposta.
    • Nel caso in cui l’importo a carico dell’erede a causa dell’imposta di successioni risulti per quest’ultimo particolarmente elevato è possibile dilazionarne il pagamento per al massimo 10 anni, in base alla nuova formulazione del § 28 II ErbStG. Se il patrimonio aziendale ereditato supera i 26 milioni di Euro si deve verificare caso per caso se una dilazione sia o meno giustificata (§ 28a ErbStG come da modifiche).
    • Le imprese con cinque o meno dipendenti non devono dimostrare la continuazione dell’impresa per ottenere l’esenzione dell’imposta (si veda §13a III ErbStG modificato).

    Lo scopo delle esenzioni è la tutela dell’impresa e dei rispettivi posti di lavoro. Nel 2014, il BVerfG aveva censurato il fatto che le esenzioni per le imprese venissero concesse senza aver riguardo al valore delle imprese stesse. A quest’ultimo rilievo sembra però aver posto rimedio la nuova versione della legge.

     

    Tuttavia, rimarrà da verificare se la grande differenza tra l’imposizione effettiva che va oggi dall’1 al 15% per patrimonio d’impresa ereditato e dal 26 a al 30% per gli altri lasciti sarà diminuita per opera delle programmate modifiche alla legge che regola le imposte di successione in Germania.

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