L’imposta di successione è una delle imposte più contestate in Germania. Già tre volte – nel 1995, 2009 e 2014 – il Bundesverfassungsgericht (BVerfG) ha dichiarato incostituzionale diversi articoli della legge in questione, l’Erbschaftssteuergesetz (ErbStG). La maggiore criticità si riscontra in particolare nei privilegi concessi quando si ereditano imprese. Anche nel 2014, infatti, la censura del BVerfG colpì le esenzioni per aziende (si veda la sentenza del Bundesverfassungsgericht del 17.12.2014, n. 1).
Per la necessaria riforma dell’ErbStG, Bund e Länder sono addivenuti a un compromesso lo scorso 22 settembre. La bozza di legge è già stata approvata da Bundestag e Bundesrat (quest’ultimo necessariamente coinvolto in quanto unici destinatari le entrate derivanti dalle suddette imposte, ex Art. 106 II Nr.2 della Grundgesetz tedesca).
I punti centrali della legge modificata sono:
Lo scopo delle esenzioni è la tutela dell’impresa e dei rispettivi posti di lavoro. Nel 2014, il BVerfG aveva censurato il fatto che le esenzioni per le imprese venissero concesse senza aver riguardo al valore delle imprese stesse. A quest’ultimo rilievo sembra però aver posto rimedio la nuova versione della legge.
Tuttavia, rimarrà da verificare se la grande differenza tra l’imposizione effettiva che va oggi dall’1 al 15% per patrimonio d’impresa ereditato e dal 26 a al 30% per gli altri lasciti sarà diminuita per opera delle programmate modifiche alla legge che regola le imposte di successione in Germania.