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    09.05.2019

    Exibart: <i>nctm e l’arte</i>


    Fondato nel 2000 Nctm Studio Legale (via Agnello 12, zona Duomo), è riconosciuto come uno dei più importanti studi legali indipendenti italiani, sia per dimensioni che per numero e rilevanza delle operazioni seguite. Attualmente conta 250 professionisti, 60 soci e 5 uffici operativi in Italia (Milano e Roma), Bruxelles, Londra e Shanghai. Primo in Italia a proporre un acronimo come marchio, la sua corporate identity è legata alla promozione della cultura dal 2011. Abbiamo intervistato Gabi Scardi, direttrice artistica del programma "nctm e l’arte"

     

    Ci può parlare del progetto “nctm e l’arte”?

    «Rispetto ad altri progetti dedicati all’arte contemporanea, il progetto “nctm e l’arte” ha alcune specificità che lo rendono originale. Anzitutto si tratta di un progetto sfaccettato, ma unitario e organico, a lungo termine. Inoltre sin dal primo momento c’è stata la scelta di individuare una figura curatoriale come direttore artistico: suppongo che questo derivi dal fatto di attribuire valore alla competenza e alla professionalità. Nello stesso tempo il progetto è fortemente compartecipato: dal punto di vista decisionale, le iniziative sono approvate durante le riunioni periodiche del Comitato Arte. Per quanto riguarda le diverse sedi di nctm: il progetto è portato avanti complessivamente dallo Studio e riguarda tutti gli uffici, anche se il grado di coinvolgimento attivo è diverso. Il cuore della collezione è esposto nella sede di Milano, ma anche le altre sedi sono interessate: per esempio le prime opere acquisite dallo Studio, “Nuevas Arquitectura” di Carlos Garaicoa e “Idol Rock” di Salvatore Arancio e Claudia Losi, sono attualmente esposte a Roma; mentre opere di Paola Di Bello della se- rie del Teatro Continuo sono installate negli uffici di Roma e di Londra».

     

    Come è nata la collaborazione con miart?

    «Con il progetto dedicato all’arte contemporanea Nctm Studio Legale ha voluto assumere un ruolo attivo nel sistema culturale nazionale, dando un proprio contributo. Per questo ci sembra naturale collaborare con istituzioni, musei e manifestazione italiane. L’Art Week e miart catalizzano le energie milanesi, e fa piacere potersi inserire in modo generativo in questo contesto, per questo ogni anno proponiamo un intervento appositamente concepito; come peraltro abbiamo fatto in passato per alcune edizioni di Studi festival. Nel 2015 c’è stata una serie di momenti dedicati al Teatro Continuo di Burri, nel 2016 la performance di Elena Mazzi, poi Driant Zeneli. Quest’anno siamo felici di offrire una piattaforma a Marinella Senatore, che ha già esposto e performato in tutto il mondo, ma molto poco a Milano».

     

    Quali sono le vostre modalità di sostegno all’arte?

    «Sin dal primo momento il lavoro è stato impostato in termini di insieme articolato e sfaccettato, ma organico, di attività, tra loro coerenti e interrelate. In un certo sen- so favorire la progettualità degli artisti e la creazione di nuove opere, e concedere prestiti affinché queste possano vivere e parlare a un ampio pubblico sono aspetti diversi dello stesso modo di intendere l’arte. Lo stesso vale per le borse di studio, volte a favorire la mobilità degli artisti e la loro possibilità di fare esperienza, sperimentare e confron- tarsi con il mondo, oltre che con l’ambiente internazionale dell’arte. Anche i progetti pubblici si inseriscono in questo insieme di attività».

     

     

     

    Tratto da Exibart