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    04.05.2021

    Nctm: struttura non struttura


    Quando nel 2000 ha avuto luogo la fusione da cui è nato Nctm in pochissimi avevano contezza di cosa fosse l’identità di marca applicata a uno studio legale. Nel caso Nctm, si trattava di dare una connotazione adeguata a una realtà interamente nuova, idonea a raccogliere e sintetizzare la reputazione dei fondatori, immaginandone una proiezione univoca nel nuovo millennio.

     

    La scelta del nome, l’acronimo basato sulle iniziali dei cognomi dei fondatori (Gianfranco Negri-Clementi, Alberto Toffoletto e Paolo Montironi) è stata una determinazione fondata sul principio che, prima di ogni necessario protagonismo individuale, era l’organizzazione ad avere il ruolo centrale. Il progetto Nctm è stato tra i primi a puntare sulla creazione di una “cultura” di studio.

     

    Nel disegno del primo logotipo e degli elementi primari di identificazione (segno, font e cromie) è stato scelto un approccio di tipo tradizionale con codici tipici del mondo delle professioni. La composizione era basata su lettere capitali così da proporre un segno dalla struttura “solida” e, al contempo, sintetica. La geometria e le grazie generavano un segno molto rigoroso in stile, quasi, da numerazione romana.

     

    Nel 2015 i vertici dello studio decidono di operare una verifica sull’allineamento del brand alle percezioni interne/esterne. Viene coinvolta l’intera compagine sociale. Il risultato dell’analisi manifesta, in sintesi, una sostanziale prossimità ai valori fondativi e alla prospettiva ma anche la necessità di un adeguamento formale del brand in chiave di maggiore contemporaneità e fruibilità, in particolare nell’impiego sul digitale. Inoltre il brand è ritenuto ormai distante dalla propensione innovativa, riconosciuta come peculiarità dello studio.

     

    Si decide di procedere al re-branding. Il nuovo marchio, l’attuale, ha caratteristiche che possono essere così riassunte: Nctm da acronimo diventa definitivamente “solo” un nome e come ogni nome la sua composizione è in maiuscolo/minuscolo. Al nome viene affiancato un segno grafico, un simbolo che diventa elemento primario di riconoscibilità. Il nome, in tutte le posizioni per le quali è codificato l’impiego, ha sempre una relazione di dipendenza visiva dal segno. Il simbolo è dunque il nuovo protagonista della brand identity di Nctm.

     

    Nctm non è certamente il primo studio legale a dotarsi di un segno grafico distintivo ma è certamente l’unico che ne prevede un protagonismo che, in prospettiva, potrà prescindere anche dal nome. Il simbolo nasce dalla stilizzazione di tre quinte del Teatro Continuo di Alberto Burri. Dal punto di vista simbolico, il Teatro Continuo è una metafora di ciò che vuole essere Nctm: uno spazio aperto dove chiunque può essere liberamente protagonista. Una struttura non struttura.

     

    Nei 15 anni intercorsi tra la costituzione dello studio e il suo re-branding, va segnalata la scelta di una espressione visiva esclusiva e in qualche modo dissacrante, rappresentata dalle illustrazioni di Carlo Stanga.

     

    Una nota specifica va dedicata ai colori nella nuova brand identity. Il colore istituzionale è stato sostituito da una gamma cromatica piuttosto inusuale negli studi professionali. La scelta di una gamma anziché di un singolo colore consente diverse opzioni di impiego, da un utilizzo “random” del marchio, alla connotazione di eventi, iniziative, attività, società e quant’altro appartenente all’universo Nctm (utilizzo del logo verde, per esempio, per le iniziative green).

     

    Il primo logotipo e l’immagine coordinata di Nctm è stata realizzata dallo studio di Alberto Troilo, in precedenza responsabile della sede milanese di AR&A - Antonio Romano & Associati, oggi in Inarea Strategic Design. Quest’ultima ha realizzato la brand identity attuale con Alberto Troilo nel ruolo di direttore del progetto.

     

     

     

    Tratto da Mag by Legalcommunity