Un tema divenuto recentemente di grande attualità è quello della blockchain [1]. In ragione di tale improvvisa e sempre crescente popolarità appare opportuno vedere quali possano essere i risvolti di tale tecnologia nell’ambito delle assicurazioni e, in particolare, delle assicurazioni trasporti.
La blockchain - in quanto struttura di dati condivisa ed immutabile che si compila senza bisogno dell’intervento di un terzo - parrebbe in effetti avere un grande potenziale nel contesto assicurativo.
Proprio in ragione della presenza di un codice software immutabile e oggettivo, che abilita alcune funzioni solo nel momento in cui predeterminate condizioni si verificano, grande attenzione deve essere data, in particolare, ai cd. smart contract, i quali, essendo dipendenti e funzionando proprio all’interno della blockchain, altro non sono che dei contratti automatizzati.
In questo senso, atteso che l’attività assicurativa si basa principalmente sulla raccolta di informazioni, la blockchain permetterebbe innanzitutto la gestione di tali informazioni in modo più semplice, sicuro e rapido, con evidenti benefici in termini di la riduzione dei costi per le compagnie che la utilizzano.
Allo stesso tempo, la blockchain sembrerebbe poter porre rimedio a due delle grandi problematiche del mondo assicurativo: (i) la perdita di controllo dei dati da parte dei clienti una volta che gli stessi sono nelle mani degli Assicuratori e (ii) l’inserzione ripetuta dei dati. La tecnologia blockchain potrebbe fare fronte a queste tematiche contribuendo alla creazione di un processo assicurativo trasparente, affidabile ed immediato. Ed è proprio questo l’obiettivo che si è posta Etherics, la prima assicurazione fondata su Ethereum, i.e. la piattaforma che permette la condivisione degli smart contract.
Si possono individuare diverse modalità con cui le compagnie assicurative si stanno avvicinando alla tecnologia blockchain, ed in particolare: la creazione di consorzi assicurativi o intrasettoriali, la realizzazione di investimenti nelle start up attive nel mondo della blockchain o di partnership con aziende, nonché lo sviluppo della tecnologia all’interno della compagnia stessa.
Un esempio di consorzio assicurativo (che riunisce AEGON, Allianz, Munich Re, Swiss Re, Zurich) è il progetto denominato Blockchain Insurance Initiative (B3i), la cui missione è creare un ecosistema in cui le transazioni assicurative possano avvenire in maniera automatica, integrata e trasparente. Si mira a facilitare le transazioni medesime non solo per la singola compagnia, ma all’interno dell’intero valore della catena assicurativa. Stabilendo degli standard comuni di operatività.
A livello pratico, il contratto assicurativo viene generato sotto forma di smart contract e pubblicato nella blockchain. In questo modo, le previsioni di polizza sono visibili a tutti i partecipanti alla blockchain. La funzione dello smart contract è quella di verificare autonomamente le condizioni contrattuali attingendo i dati da più fonti. Tale funzione rende inutile la predisposizione dei consueti numerosi moduli, consentendo una gestione più snella ed economica dei procedimenti, non solo liquidativi, da parte delle Compagnie Assicurative. Inoltre, l’assicurato mantiene il controllo dei suoi dati dopo che questi sono stati verificati e attestati in maniera automatica dalla Compagnia. Infatti, essendo l’assicurato il solo in possesso della chiave per accedere alle informazioni, è l’unico che può autorizzarne l’accesso.
I vantaggi che deriverebbero quindi dall’applicazione della tecnologia blockchain alle assicurazioni, in particolare (ma non solo) in ambito shipping sarebbero diversi, ed in primo luogo come detto, una maggiore efficienza e rapidità nei processi operativi attraverso l’automatizzazione delle transazioni che avvengono in tempo reale (e.g. calcolo dei premi, gestione degli accertamenti, ecc.), con conseguente riduzione dei costi, nonché una più elevata sicurezza, attesa la affidabilità e non modificabilità dei dati inseriti.
Allo stesso modo, la tecnologia blockchain garantirebbe le informazioni, la loro provenienza e tracciabilità, nonché fornirebbe tutela della privacy, poiché solo i partecipanti della rete blockchain possono avere accesso ai dati, con conseguente maggiore fiducia dei clienti. Inoltre, attraverso la decentralizzazione, la tecnologia blockchain renderebbe possibile una miglior valutazione del profilo di rischio ed i relativi dati, una volta inseriti, verrebbero memorizzati in modo permanente e dettagliato, così da non dover essere reinseriti ripetutamente, evitando errori e riducendo i moduli cartacei.
Accanto ai menzionati vantaggi, non si possono però dimenticare i limiti ancora da risolvere in relazione all’applicazione della blockchain nel campo assicurativo.
Non può non essere rilevato che potrebbero sussistere innanzitutto problemi di partnership (atteso che i potenziali partner sono spesso competitors) nonché di necessario sviluppo di un nuovo tipo di governance e del know-how, tenuto conto che non tutte le compagnie assicurative hanno dimestichezza con la blockchain.
Vi sono inoltre delle tematiche di natura tecnologica, quali la necessità di maggiori spazi di archiviazione a fronte di dati in continua crescita, l’analisi circa i possibili rischi di sicurezza informatica e di stabilità del software, considerato l’enorme numero di partecipanti e transazioni, nonché l’individuazione di standard e protocolli unici per tutti e l’importanza di creare una piattaforma facilmente accessibile all’utente nonostante la sottostante complessità.
Nonostante ciò, ad oggi, sono in corso alcune interessanti sperimentazioni dell’applicabilità della blockchain al settore delle assicurazioni. Ne è un esempio una nota applicazione con la quale l’utente aderisce ad una assicurazione basata sulla blockchain per i ritardi dei voli aerei, lanciata da una compagnia assicurativa in Italia.
Con tale copertura, l’assicurato è indennizzato automaticamente in caso di ritardo del volo aereo, con automatico accredito nel momento in cui l’aereo stesso arriva a destinazione. La somma viene stabilita in base ad un calcolo parametrico che considera i dati storici dei voli degli ultimi sette anni. La certificazione del ritardo, così come l’indennizzo avvengono in modo del tutto automatico, senza necessità di produrre documentazione che attesti l’effettivo ritardo o compilare i relativi moduli.
Un altro esempio, nel settore dei trasporti, è il lancio di una nuova piattaforma che sfrutta le tecnologie blockchain e distributed ledger [2], l’infrastruttura Microsoft Azure e gli standard dei dati ACORD. Tale piattaforma, supportata da alcuni primari attori del mondo assicurativo, mira a facilitare più di mezzo milione di transazioni automatizzate e ad aiutare la gestione dei rischi per più di mille imbarcazioni commerciali nel primo anno. Una delle più note società di trasporti danese, famosa a livello mondiale, ha contribuito allo sviluppo di questa tecnologia blockchain come pilot client ed ha deciso di rimanere sulla piattaforma con il suo portfolio di imbarcazioni.
Anche alcuni Sindacati dei Lloyd’s, specializzati nel rischio marittimo, insieme a NTT Data Corporation, ha dato inizio alla sperimentazione della tecnologia blockchain per la definizione delle polizze nel set-tore degli scambi commerciali, in particolare marittimi.
Per completezza, oltre agli esempi sopra riportati, si rileva che secondo alcune recenti indagini nel mondo delle Assicurazioni, guardando alle prospettive future, più del 40% degli Assicuratori si aspet-ta di integrare nella propria attività la blockchain nei prossimi due anni ed oltre l’80% riconosce che questa tecnologia e gli smart contract stanno ponendo in atto una rivoluzione nel modo di interagire con i partner. Tuttavia per trarne i relativi vantaggi è necessario che le persone all’interno delle aziende acquisiscano le competenze tecniche digitali necessarie per poterla gestire, elemento su cui sono necessari ancora grandi passi avanti.
Ad oggi, molte compagnie assicurative sembrano preferire un atteggiamento di attesa sino a una maggior diffusione della tecnologia o ad una maggior conoscenza di essa. Per contro, le start-up insuretech stanno svolgendo diversi tentativi di sperimentazione, con il rischio che le compagnie assicurative tradizionali non restino al passo, cedendo tale mercato alle nuove realtà che potranno emergere da questa rivoluzione tecnologica.
Le grandi opportunità che possono scaturire da questa nuova tecnologia suggeriscono che è questo il momento di passare all’azione, identificando quali siano le priorità per il business, selezionando la giusta tecnologia, dando priorità ai casi più vicini ad un utilizzo pratico e, soprattutto, sperimentando.
Il contenuto di questo articolo ha valore solo informativo e non costituisce un parere professionale.
Per ulteriori informazioni contattare Ottavia Dalla Fior o Guglielmo Boursier Niutta.
[1]La blockchain è un agglomerato di dati condiviso e immutabile. Altro non è che un registro digitale le cui voci sono rag-gruppate in "pagine", concatenate in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall'uso della crittografia.
[2]Nei network Distributed Ledgers Technology, costituiti da una serie di partecipanti, ciascun partecipante è chiamato a gestire un nodo di questa rete. Ciascun nodo è autorizzato ad aggiornare i Distributed Ledgers in modo indipendente dagli altri ma sotto il controllo consensuale degli altri nodi.