Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, Cleary Gottlieb, Linklaters e Nctm sono gli studi legali coinvolti nel procedimento innanzi la Commissione Europea per l’autorizzazione antitrust dell’operazione con cui nasce la nuova Inwit, la più grande towerco italiana.
L’autorizzazione ha richiesto un’articolata fase di pre-notifica e la definizione di impegni volti a garantire che i terzi continueranno ad avere accesso alle infrastrutture di Inwit nelle aree più urbanizzate del Paese (comuni sopra i 35 mila abitanti). Gli impegni assicureranno la possibilità per Inwit di massimizzare l’utilizzazione delle proprie torri, preservando la capacità di Tim e Vodafone di realizzare le proprie reti 5G con notevoli risparmi in termini di costi e tempistica.
La Commissione ha in parallelo condotto, con esito positivo, anche un’analisi antitrust degli accordi di condivisione delle infrastrutture attive di rete tra Tim e Vodafone, primo fra i progetti di network sharing per il 5G in Europa a passare al vaglio dell’Autorità europea di concorrenza.
Il rilascio dell’autorizzazione consente alle parti di procedere verso il closing dell’operazione societaria in linea con la tempistica prevista e di andare avanti nella realizzazione di un progetto che pone l’Italia all’avanguardia nello sviluppo della tecnologia 5G.
Tim è stata affiancata da Gop con un team composto dai soci Piero Fattori, Salvatore Spagnuolo e Francesco Maria Salerno, coadiuvati dall’associate Federico Macchi, nonché da Cleary, con Mario Siragusa coadiuvato da Jacopo Figus Diaz.
Vodafone è stata assistita da Linklaters, con un team coordinato dai soci della sede di Bruxelles Gerwin Van Gerwen e Annamaria Mangiaragina e composto anche dagli associates William Leslie e Neil Hoolihan. Coinvolto per Vodafone anche il team antitrust di Nctm, guidato dal socio Luca Toffoletti.