Un attacco cyber su cinque in Italia riguarda il settore finanziario
In tempi di guerra ibrida e attacchi cibernetici a infrastrutture di ogni tipo, una preoccupazione che accomuna molti risparmiatori (meno forse chi ha un mutuo) sulla possibilità che i propri risparmi vadano perduti per i cedimenti delle strutture informatiche delle banche. I crimini cyber sono in aumento a causa di un contesto geopolitico complicato e di un ambiente tecnologico più evoluto e quindi gli schemi di attacco sono più sofisticati, aumentando le vulnerabilità. Un rischio che non riguarda solo il settore finanziario, come in questi giorni si è visto con gli attacchi di droni che hanno messo in ginocchio i sistemi aeroportuali. Questi eventi servono da campanello d'allarme per le istituzioni finanziarie, data la natura sistemica che il settore ricopre a livello europeo.
[…] In questo periodo oltretutto c'è la questione dei rapporti con i subfornitori di servizi di tecnologia dell'informazione e della comunicazione (Ict) anche alla luce del Regolamento Delegato 532/2025. «Le istituzioni finanziarie - spiega Fabio Coco, Partner di ADVANT Nctm - devono rivedere i contratti con i fornitori Ict, che spesso non risultano conformi alle indicazioni di Dora. Quindi, lo sforzo maggiore, in questo momento, è adeguare i rapporti con i fornitori e con la filiera dei subfornitori tenendo conto dell'attività di risk assessment (valutazione dei rischi puntuale) già effettuata e dell'attività di audit sui fornitori e subfornitori, come richiesto dalla normativa Dora». Tra l'altro le autorità di vigilanza sono molto focalizzate sul tema contrattuale che sta richiedendo tanto tempo e risorse alle istituzioni finanziarie. […]
Articolo integrale nell'edizione del 4 ottobre 2025 di Plus24 Il Sole 24 ore