La tua ricerca

    09.12.2024

    Il grande freddo delle Borse senza l'unione dei mercati


    La frammentazione delle procedure di scambio è uno degli ostacoli alla crescita dei capitali in Ue

    L'ultimo monito è arrivato da Christine Lagarde: urgono progressi concreti verso l'unione europea dei mercati dei capitali. E un passaggio centrale, ha spiegato la presidente della Bce in questo modo allineandosi a Mario Draghi, affinché l'Ue diventi «più resiliente in un mondo economico sempre più frammentato». 

    Cosa significa, nel concreto, unire i mercati dei capitali europei? Benché se ne parli spesso, ritiene Lukas Plattner, partner di ADVANT Nctm, «il concetto rimane fumoso. Non credo possa essere una concentrazione delle società di gestione, non sarebbe fattibile anche per accenti concorrenziali, ma dovrebbe essere l'unificazione digitale delle piattaforme e il consolidamento delle controparti e dei depositari centrali», ruoli oggi in Italia svolti rispettivamente dalla Cassa di compensazione e da Monte Titoli.

    Secondo Plattner, «per canalizzare il risparmio verso le imprese Ue ed evitare che vada verso quelle extra Ue, servono incentivi fiscali. Lo schema ideale dovrebbe essere quello di prodotti di risparmio e previdenziali/assicurativi incentivati per investire nelle imprese europee». In Italia, un passo in questa direzione è stato fatto con i Pir, ma occorrono correttivi per evitare, come accaduto, che si vendano i prodotti allo scadere del beneficio fiscale.

    Per Plattner, è necessario accelerare i processi già in atto per favorire «la condivisone dei dati al fine di arrivare a una piattaforma globale di negoziazione a livello Ue a cui sono interconnesse le diverse trading venne (luoghi di scambio) regionali». L'idea è quella di arrivare ad avere «Ipo su base nazionale ma scambi su base europea, che consentano all'investitore di accedere da tutti i punti in Ue a strumenti finanziari con un unico prezzo». L'esperto suggerisce poi di «allargare le competenze dell'Esma», l'autorità delle Borse europee, e di «centralizzare le sanzioni, oggi troppo diversificate».

     

    Tratto da Affari&Finanza. Clicca qui per l'articolo integrale

    Le novità del Listing Act
    Articolo a cura di Lukas Plattner e Giacomo AbbadessaTratto da Diritto Bancario.…
    Approfondisci
    Risparmi verso le pmi: esempi virtuosi per l'Italia sono Svezia, Olanda e Francia
    Il rapporto tra capitalizzazione di Borsa e Pil, tra i grandi Paesi europei, in …
    Approfondisci
    Capitali per la crescita - Il processo di quotazione e l'evoluzione della normativa
    Lukas Plattner parteciperà all'evento organizzato dal comitato tecnico di ANDAF …
    Approfondisci
    Il Parlamento Ue approva il Listing Act: per le imprese più facile andare in Borsa
    Ma ora servono incentivi fiscali "Tra la Legge Capitali già in vigore, il Listi…
    Approfondisci
    Competitività dei capitali e riforma del Testo Unico della Finanza
    A Courmayeur il XXXVII convegno della Fondazione Centro nazionale di prevenzione…
    Approfondisci
    Growth Italia. Via al Listing Act europeo, quali novità per le Pmi
    Lukas Plattner commenta le novità che verranno introdotte con l'approvazione del Listing Act europeo
    Approfondisci
    Quotazioni più facili, ecco i vantaggi delle nuove regole Ue per l’Egm e gli altri listini delle pmi
    Nelle nuove regole del Listing Package europeo spiccano diverse novità, dalle mo…
    Approfondisci
    Per Piazzetta Cuccia e per le Generali liste del cda in salita
    I paradossi delle nuove regole del Ddl Capitali: da un peso troppo forte delle minoranze, anche in termini di posti in consiglio, alla difficoltà di formare elenchi di candidati tanto lunghi. Con il rischi…
    Approfondisci
    Il Ddl Capitali è solo la punta dell'Iceberg
    Il Ddl Capitali è solo la punta dell'iceberg. Semplificate le regole, servirà una politica industriale dedicata a portare le pmi sui mercati dei capitali. Clicca qui per l'articolo sul MAG di Febbraio 2…
    Approfondisci