Il Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo della Repubblica Popolare cinese ha recentemente pubblicato il Piano di Lavoro Legislativo 2025.
I. Che cos’è il Piano di Lavoro Legislativo?
La RPC è un paese in cammino, che mira a raggiungere un ideale finale che si identifica con il comunismo passando per una serie di tappe intermedie. Da un punto di vista giuridico, la logica di fondo implica, da un lato, la leadership del Partito Comunista Cinese come principio costituzionale, dall’altro un lavoro legislativo che prevede il raggiungimento di obiettivi annuali e l’attuazione sistematica di successivi piani quinquennali.
Nella logica di tale percorso a tappe, l’interlocutore finale, il PCC, ritiene che l’obiettivo di “risolvere il problema della povertà estrema e creare una società moderatamente prospera” sia stato raggiunto nel 2021. L’obiettivo attuale sarà quello di raggiungere la “modernizzazione socialista di base” entro il 2035, ovvero nell’arco di due piani quinquennali.
L’orizzonte temporale allargato si estende fino a metà secolo, con l’obiettivo di “trasformare la Cina in un moderno Paese socialista che sia prospero, democratico, culturalmente avanzato, armonioso e bello, contribuendo in ultima analisi alla realizzazione del ringiovanimento nazionale”, ciò che in termini pratici più immediati dovrebbe significare:
II. Quali sono i punti salienti del Piano di quest’anno?
Il piano legislativo del 2025 ha una valenza particolare. Essendo l’ultimo anno del 14° Piano Quinquennale (2021-2025), non solo segna la conclusione delle iniziative esistenti, ma pone altresì le basi per la prossima fase di sviluppo del paese. Il lavoro legislativo di quest’anno non guarda solo al 2025, ma accenna anche alle priorità a lungo termine.
Infatti, sulla base della valutazione di medio periodo del 14° Piano Quinquennale e degli obiettivi di lungo periodo per il 2035, le prime indicazioni per il 15° Piano Quinquennale (2026-2030) stanno già prendendo forma. Tra queste, un’enfasi continua sulla crescita guidata dall’innovazione, sullo sviluppo verde e a basse emissioni di carbonio e sulla trasformazione digitale delle industrie. Strategie di più ampio respiro puntano a stimolare i consumi interni, a sbloccare i potenziali di investimento e a rafforzare la ricerca nelle tecnologie di base per i settori strategici. Si prevede inoltre che la Cina intensifichi il sostegno all’innovazione delle imprese, rafforzi l’attrazione dei talenti e ottimizzi ulteriormente l'ambiente imprenditoriale complessivo.
In linea con tali obiettivi strategici, il piano legislativo 2025 è strutturato in modo tale da riflettere e sostenere queste priorità. Esso è suddiviso in sei sezioni, delle quali la seconda - Elaborazione e revisione della legislazione - funge da componente centrale. Le leggi elencate in tale sezione sono strettamente connesse ai principali obiettivi del 14° Piano Quinquennale, che si possono così riassumere:
Principali obiettivi del 14° Piano Quinquennale | Piano di Lavoro Legislativo 2025: Leggi da rivedere o redigere |
Far progredire lo sviluppo economico | Obiettivo: migliorare i meccanismi istituzionali per promuovere uno sviluppo qualitativo. Leggi da redigere: Legge sulla promozione dell’economia privata, Legge sulla pianificazione dello sviluppo nazionale, Legge sulle finanze, Legge sulla stabilità finanziaria, Legge sulla protezione dei terreni agricoli e sul miglioramento della qualità. Leggi da modificare: Legge sulla concorrenza sleale, Legge sul fallimento delle imprese, Legge sulle gare d’appalto, Legge sull’agricoltura, Legge sulla pesca, Legge sull’aviazione civile, Legge sulla Banca Popolare Cinese, Legge sulla supervisione e l’amministrazione delle banche. |
Ottimizzazione dell’ efficienza nella governance nazionale | Obiettivo 1: consolidare il quadro istituzionale a supporto della democrazia popolare, considerandola come un processo integrato e continuo. Leggi da modificare: Legge sull’organizzazione del comitato degli abitanti dei villaggi, Legge sull’organizzazione del comitato degli abitanti delle città. Obiettivo 2: rafforzare i meccanismi di governance della sicurezza nazionale e della pubblica sicurezza. Leggi da redigere: Legge sull’energia atomica, Legge per affrontare le emergenze sanitarie, Legge sulla sicurezza delle sostanze chimiche pericolose. Leggi da Modificare: Legge sulle sanzioni amministrative di pubblica sicurezza, Legge sulle carceri, Legge sui risarcimenti statali, Legge sulla sicurezza informatica |
Miglioramento del livello di civilizzazione sociale | Obiettivo: consolidare l’unità nazionale; rafforzare la Cina come moderna potenza culturale socialista. Leggi da redigere: Legge sulla promozione dell’unità etnica e del progresso, Legge sull’istruzione legale e sulla pubblicità. Leggi da modificare: Legge sulla lingua e la scrittura comune |
Miglioramento delle condizionei di vita e del benessere collettivo | Obiettivo: rafforzare i sistemi a tutela e a supporto del benessere collettivo. Leggi da redigere: Legge sull’assistenza sociale, Legge sui servizi per l’infanzia, Legge sul contenzioso di interesse pubblico della procura. Leggi da modificare: Legge sulla prevenzione delle malattie infettive, Legge sulla circolazione stradale, legge sulla sicurezza alimentare. |
Avanzamenti nella conservazione ecologica | Obiettivo: perfezionare le normative in materia di civilizzazione ecologica Legge da continuare a redigere: compilazione del Codice Ambientale Legge da redigere: Legge sui parchi nazionali |
Ulteriore slancio nelle riforme e l’apertura economica | Obiettivo: rafforzare le normative relative ai rapporti con l’estero e all’impegno internazionale Leggi da modificare: Legge marittima, Legge sul del commercio estero, Legge sugli arbitrati |
III. Come interpretare il Piano di quest’anno?
In primo luogo, va detto che l’attenzione resta concentrata sullo sviluppo economico e sulla crescita qualitativa sostenibile che rappresentano anche la principale priorità legislativa.
Dopo la riforma e l’apertura promossa da Deng Xiaoping, la rapida crescita della Cina è derivata da un’accelerazione strutturale: caratterizzata dall'aumento della manodopera, dall'espansione delle fabbriche e da un utilizzo più efficiente delle risorse. La forza lavoro ha visto un incremento, la tecnologia industriale si è diffusa e il capitale si è spostato dall'agricoltura alla produzione. Negli ultimi anni, la Cina è entrata in una fase di rallentamento strutturale. La forza lavoro è diminuita, i rendimenti del capitale sono in calo, l'innovazione nel settore manifatturiero sta incontrando dei limiti, il settore dei servizi e l’industria tradizionale devono affrontare una crescente pressione per l'aggiornamento. La Cina sta dunque cercando di riorientarsi verso una crescita qualitativa.
La sfida economica più urgente per la Cina riguarda probabilmente la sovraccapacità strutturale, ossia l'eccesso di capacità produttiva rispetto alla domanda interna. Questo squilibrio, a nostro avviso, può essere sintetizzato in un aspetto cruciale: vendere in Cina è più difficile che comprare dalla Cina. Le imprese occidentali che decidano di entrare nel mercato cinese dovranno porsi una domanda fondamentale: quale valore distintivo possono offrire?
Un'analisi delle priorità legislative della Cina consente di chiarire meglio la situazione. Sebbene temi come la governance democratica, l'unità nazionale e i modelli di sicurezza non costituiscano preoccupazioni immediate per gli investitori stranieri, altri aspetti sono strettamente connessi alle aspirazioni di una società in trasformazione, con un'attenzione crescente alla qualità della vita, al progresso culturale e alla gestione sostenibile dell'ambiente. In particolare:
Assistenza sanitaria e lifestyle: persiste la domanda di tecnologie mediche avanzate, di strumenti diagnostici di precisione e di alimenti funzionali ad alto contenuto nutritivo, adatti a consumatori attenti al benessere.
Sostenibilità e vita all’aria aperta: la Cina oggi promuove l’idea che “le montagne verdi e le acque limpide sono montagne d’oro e d’argento”. Tale cambiamento favorisce i produttori europei di biciclette di alta qualità, veicoli elettrici fuoristrada e attrezzature durevoli per l’outdoor. I modelli di sviluppo urbano riflettono questo ethos: neli lotti sfitti vengono sempre più frequentemente riconvertiti in corridoi verdi, sentieri lungo il fiume e parchi comunali piuttosto che in complessi residenziali.
Arricchimento culturale: si moltiplicano le opportunità nelle produzioni teatrali itineranti, nei partenariati per l’educazione artistica e negli spettacoli interculturali. Lo Shanghai Culture Square, adiacente ai nostri uffici, esemplifica questa tendenza, con il suo programma di produzioni europee per il 2025, come Molière, l’Opéra Urbain e Mozart.
Per distinguersi sul mercato cinese, un prodotto deve offrire un vantaggio chiaramente articolato rispetto alle alternative nazionali. È difficile competere solo per il prezzo. Occorre invece porre l’accento su ciò che distingue un prodotto, sia in termini di qualità che di distinguibilità o di attrattiva generale.
IV. Conclusioni
Negli ultimi anni, la Cina ha continuato a portare avanti in modo graduale la sua politica di "riforma e apertura", adottando misure per ottimizzare il contesto giuridico e normativo al fine di facilitare un maggiore coinvolgimento internazionale. Sebbene abbia costantemente rafforzato la cooperazione con i partner stranieri e semplificato l'accesso agli affari e ai viaggi internazionali, nel Paese persiste una chiara distinzione tra questioni strettamente nazionali e quelle con una dimensione estera o transfrontaliera. In particolare:
La Legge sugli investimenti esteri del 2020 ha abolito la distinzione giuridica tra società a investimento estero e società puramente nazionali.
Tra il 2021 e il 2022 la Cina ha modificato numerose leggi per potenziare la riforma e l’apertura. Ne sono un esempio la Legge sul porto di libero scambio di Hainan e la Legge doganale.
Nel 2024 e nel 2025, la legislazione sugli stranieri ha sperimentato un’accelerazione. Il piano legislativo per il 2024 ha posto l’accento sul miglioramento delle normative in materia. Le nuove leggi e gli emendamenti si sono concentrati su dogane, quarantena, antiriciclaggio e disposizioni relative agli stranieri.
Nel 2025, la Cina ha presentato al Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo emendamenti alla legge sul commercio estero. Ha inoltre emanato regolamenti in materia di controversie di proprietà intellettuale con implicazioni internazionali, linee guida per la mediazione e nuove regole per l’utilizzo dell’emblema nazionale all’estero. Sono previste ulteriori revisioni di leggi in materia di immigrazione, dogane, importazioni ed esportazioni di tecnologia, cooperazione in materia di lavoro e trasporto marittimo internazionale. È in fase di elaborazione la normativa sugli investimenti all’estero. La Cina è inoltre impegnata nella revisione dei trattati e nella riforma del diritto internazionale per promuovere la pace e lo sviluppo globale.
La Cina sta inoltre attuando politiche di esenzione dal visto e facilitazione del rilascio dei visti: ha firmato accordi di esenzione dal visto con 26 Paesi, concede unilateralmente l’esenzione dal visto per 30 giorni ai cittadini di 43 Paesi, tra cui Francia, Germania e Italia, e dal 17 dicembre 2024 ha introdotto una nuova politica di esenzione dal visto di transito per i cittadini di 54 Paesi. Tale politica estende il periodo di permanenza in transito a 240 ore (10 giorni) e aggiunge 21 nuovi porti per l’ingresso e l’uscita in transito senza visto.
Nel complesso, le riforme legali in corso in Cina dimostrano un’apertura costruttiva verso la cooperazione internazionale, con particolare riguardo a settori quali commercio, investimenti, proprietà intellettuale e scambi interpersonali.