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    02.07.2024

    Le tre versioni della Ris a confronto


    Le posizioni di Commissione, Parlamento e Consiglio sulla Ris

    Ancora un po’ più annacquata la proposta del Consiglio. Aggiunge Francesco Mocci, Partner ADVANT Nctm: «Per il Consiglio occorrerà rispettare alcuni principi generali. In pratica gli inducement non devono spingere gli intermediari a offrire o raccomandare un prodotto al posto di un altro; l’ammontare degli incentivi deve essere proporzionale al valore del prodotto e al livello di servizio prestato; non ci devono essere differenze tra gli incentivi in relazione a prodotti “di casa” o di fornitori terzi; non ci deve essere un beneficio per il percettore senza un vantaggio tangibile per il cliente. Inoltre occorrerà soddisfare un nuovo inducement test, tra le cui componenti ritroviamo il quality enhancement test, o test di innalzamento della qualità del servizio, che era già presente nella Mifid 2 e che la Commissione e il Parlamento non intendevano più riproporre».

    «Il Consiglio propone per i Priips un vero e proprio value for money process a carico di produttori e distributori, che include la necessaria comparazione dei costi e dei rendimenti dei prodotti con quelli affini disponibili sul mercato. La costruzione del cosiddetto peer group dei prodotti comparabili deve essere effettuata sulla base della metodologia e dei dati forniti da Esma ed Eiopa. In caso di significativa divergenza dal mercato, produttori e distributori, con una certa flessibilità, dovranno adottare gli accorgimenti più opportuni per assicurare valore al prodotto e correggere i disallineamenti nocivi per gli investitori».

    La versione integrale su Il Sole 24 Ore.