Il Regolamento Ue Dora innova nel campo della cybersecurity finanziaria. Obbligo di strategie che garantiscano sicurezza e affidabilità delle operazioni
Articolo a cura di Loris Cottoni sul numero di Febbraio di Private - Magazine del Private Banking
Da metà gennaio è applicabile il Regolamento Ue 2022/2554, più noto come Dora (Digital Operational Resilience Act), una delle più importanti innovazioni nel framework della sicurezza informatica in ambito bancario, finanziario ed assicurativo. Fa parte di un pacchetto di misure più ampio ed articolato che include ulteriori Regolamenti delegati e Regolamenti di esecuzione, nonché misure nazionali di adeguamento ed armonizzazione dell'ordinamento interno al mutato contesto normativo.
Cresce l'impatto dei rischi It
Tra i motivi che hanno indotto il legislatore europeo a varare una riforma così radicale e impattante c'è il crescente grado di digitalizzazione dei servizi bancari e finanziari, che ha amplificato i potenziali impatti dei rischi informatici (sia in termini quantitativi che qualitativi) sull'operatività delle entità finanziarie. In tal senso, le entità finanziarie e i loro provider di servizi Ict saranno obbligati a formalizzare e adottare strategie aziendali che prevedano misure adeguate e idonee a garantire la sicurezza e l'affidabilità delle loro operazioni. Tra le altre cose, le predette strategie aziendali dovranno indudere sia misure di sicurezza "preventive" (misure di sicurezza informatica volte a rendere più robusti i sistemi aziendali contro attacchi e minacce esterne) sia "successive" (mitigazione degli impatti, risoluzione dei problemi, gestione degli incidenti, garanzia della continuità aziendale e così via).
Riforma in 5 punti
I pilastri principali su cui poggia la disciplina di Dora sono essenzialmente 5, che possono essere così sintetizzati:
Impatto diversificato
Nel caso di altre entità finanziarie (si pensi ad esempio ai Gefia), gli impatti di Dora saranno certamente maggiori, poiché tali tipologie di soggetti sono stati sinora sottoposti a un framework regolamentare decisamente più snello rispetto a quello delle banche. In tal senso, la Banca d'Italia, con le recenti comunicazioni del 23 e del 30 dicembre 2024, ha avuto modo di esternare agli operatori di mercato le proprie preliminari "aspettative di vigilanza" con riferimento ai prossimi passaggi che le entità finanziarie vigilate dall'Istituto di via Nazionale dovranno compiere per adeguarsi al nuovo regolamento comunitario. Infine, si segnala che al momento non tutti i tasselli che compongono il vasto pacchetto Dora sono stati ancora finalizzati. In particolare, mancano ancora all'appello alcune misure di “secondo livello” (regolamenti delegati, regolamenti di esecuzione, etc.) nonché le misure nazionali di adeguamento della normativa domestica.