Tratto da La Repubblica - Affari&Finanza
«Abbiamo colto questa opportunità di crescita che ci consente di essere presenti in tutta Italia: gli asset di IH Hotels Group sono prevalentemente al nord con una clientela business e leasure, invece il portafoglio di Pdv, Piazza di Spagna View, comprende asset in altre località, a Courmayer, in Val d'Aosta, a Roma e al Sud, in Puglia e Sicilia, con due alberghi nelle isole, siti che a noi mancavano»: Francesco Hu, imprenditore alberghiero, è appena uscito da un convegno all'Università Bocconi sul turismo e l'hotellerie. I dati presentati gli danno ragione: il turismo è in crescita, in Italia e nel mondo, il settore dell'ospitalità è in fermento e l'acquisto delle 12 strutture recettive a 4 e 5 stella di proprietà di Pdv, Piazza di Spagna View, appena realizzato, si presenta come un investimento dal grande potenziale di sviluppo in un mercato molto dinamico.
Trentacinque anni, una laurea alla Bocconi, Francesco Hu rappresenta i cinesi di secondo generazione, cresciuti in Italia da genitori immigrati, parlano perfettamente italiano con la sfumatura tipica dell'area in cui sono cresciuti. A questa generazione è stata addirittura dedicata una serie tv di grande successo.
Stile occidentale, con il cuore in Cina, Francesco e suo fratello Michele, anche lui laureato alla Bocconi, insieme alla famiglia Wen, hanno creato un gruppo di origine cinese, ma giuridicamente italiano. Nel portafoglio di IH Hotels ci sono: a Milano, Hotel Gioia e Hotel Ambasciatori, in pieno centro dove «si può toccare il duomo», come sottolinea Hu; l'Admiral di Padova, 4 strutture in Toscana, di cui 2 a Firenze e 1 resort a Pian dei Mucini, Grosseto. Infine un altro in apertura, Hotel Majestic in centro a Firenze. IH, inoltre, ha creato il primo mall cinese, in via Paolo Sarpi, la chinatown meneghina, a due passi da Corso Como e Piazza Gae Aulenti, area a forte crescita, con il grattacielo di Unicredit, il Bosco verticale, e la Torre Diamante del gruppo Bnp Paribas. Il mall è a pochi isolati dal negozio di "dumpling", ravioli, dove c'è sempre la fila di italiani, famoso perché i ripieni sono fatti con la carne del macellaio a fianco, di allevamento italiano.
Lo scorso anno, secondo rilevazioni Jll H&H group realizzate per Affari & Finanza, il nostro paese ha messo in moto transazioni alberghiere per 1.100 milioni di euro, con operazioni sia di portafoglio che di singoli asset e in prevalenza movimentate da società straniere. Gli asset più ricercati sono nelle principali città e in centro (32%), dove i ricavi sono in aumento; poi c'è la caccia ai "prime resort" (30%) e ai "trophy", ovvero immobili che si identificano con la città in cui si trovano e con una rilevanza storico-architettonica che li rende un'icona a livello internazionale. Come la "luxury guest house", come si definisce, senza stelle, ma con affaccio diretto sulla scalinata di Piazza di Spagna, a Roma: un edificio dal valore inestimabile, nel portafoglio di Piazza di Spagna View, che conta tra l'altro anche l'Hotel Cicerone e l'Hotel Borgia, sempre nella Capitale. «C'erano altre offerte, anche di grandi operatori internazionali del turismo», racconta Elsa Gentile, avvocato dello studio legale Nctm, che ha curato l'operazione. Spiega Gentile: «IH Hotels Group è stato il più veloce, ha capito l'importanza di Piazza di Spagna View, una delle compagnie di maggior successo, hanno bruciato la due diligence ai primi di dicembre, a gennaio l'operazione era conclusa. Una transazione del valore di 20 milioni, calcolando il debito, per asset che complessivamente fatturano 34 milioni di euro».
Le operazioni di portfolio stanno diventando più numerose di quelle di singoli asset, segnala JJl H&H. Ma l'Italia presenta un sistema di offerta ancora estremamente frammentato, con brand internazionali limitati rispetto a mercati europei più evoluti. In questo scenario l'operazione di IH Hotels Group acquista un ruolo di spicco, nasce una catena di peso: «La prima a gestione diretta in Italia per numero di stanze, oltre 3000», afferma Hu. Un network che può contare su economie di scala e creare un brand di rilievo mondiale. «Abbiamo subito capito che Francesco Hu era l'acquirente perfetto, personaggio smart e con una grande fiuto per gli affari, la personalitò giusta per far espandere il business a livello internazionale», commenta Mauro Piccini, fondatore di Piazza di Spagna View, operatore turistico di lungo corso, che ha diretto a lungo la divisione alberghiera di Alpitour prima, e poi l'intero gruppo. Piccini, dopo la vendita di Pdv, resta comunque vicepresidente.
«Ora miriamo ad espanderci nelle principali capitali europee come Londra e Parigi», racconta Hu. Ma il grande balzo sarà l'approdo in Cina. «Esporteremo il marchio Piazza di Spagna View a Shanghai -afferma Hu- proponendoci ambasciatori del settore ospitalità del made in Italy». Un obiettivo lungimirante. Sono sempre di più i turisti cinesi in giro per il mondo, ma prediligono realtà capaci di farli sentire a casa. Un brand dallo stile italiano ma con forte presa cinese si presenta come il ponte ideale per traghettare i visitatori del Dragone.