Il 15 dicembre 2015 la Commissione Europea ha adottato un pacchetto di misure volte a protegge- re le frontiere esterne dell'UE e dell'area Schengen in modo da garantire la sicurezza interna dell'UE e il principio della libera circolazione delle persone. In particolare, la novità risiede nell’unione di una Agenzia per la Frontiera Europea (European Border) con un’Agenzia per la Guardia Costiera, due enti creati da Frontex15 e le autorità degli Stati membri responsabili della gestione delle frontiere. Tale ente sarà responsabile, giorno per giorno, della gestione delle frontiere esterne.
La nuova European Border e la Guardia Costiera potranno contare: su una riserva rapida di guardie di frontiera e attrezzature tecniche; su un centro di analisi dei rischi per monitorare i flussi migratori entro il territorio UE e per compiere analisi dei rischi e valutazioni di vulnerabilità obbligatorie; sulle Guardie Costiere nazionali per l'esecuzione di funzioni di controllo di frontiera; sul diritto di diritto di intervenire per mezzo dell’impiego di squadre dell’European Border e della Guardia Costiera quando vi siano carenze o lo richieda una minaccia nei confronti di uno Stato membro; su un mandato ad operare in paesi terzi limitrofi e su squadre di intervento di specialisti che lavoreranno per rimpatriare in modo efficace i cittadini di paesi terzi soggiornanti illegalmente. Per una maggiore sicurezza dei cittadini dell'UE, la Commissione propone anche controlli obbligatori e sistematici per tutti in entrata e uscita dallo spazio Schengen.
Tutto questo progetto si propone di affrontare la crisi di rifugiati e migrazioni che sta gravemente mettendo a rischio la possibilità di passaggio alle frontiere entro l’area Schengen senza necessità di presentare il passaporto. Secondo la Commissione, questa iniziativa potrebbe fornire una vera e propria gestione integrata delle frontiere esterne dell'UE e, a condizione che sia approvata la creazione di tale Agenzia, potremmo tornare allo spazio Schengen come originariamente concepito.
Il 10 febbraio la Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica online in reazione ai metodi usati nelle procedure anti - dumping dell’UE nei confronti della Cina. Questo in seguito alle discussioni che avevano avuto luogo una settimana prima tra il Parlamento e il Consiglio con rife- rimento al trattamento della Cina nelle indagini anti - dumping dopo il mese di dicembre 2016, pe- riodo a partire dal quale, è più difficoltoso imporre dazi anti - dumping.
L'UE dovrebbe modificare, e in caso positivo in che modo, il trattamento nei confronti della Cina nelle sue inchieste anti - dumping? La consultazione dovrebbe durare per un periodo di 10 setti- mane. Attraverso di essa, coloro che lo desiderano saranno in grado di dare il loro parere sulle va- rie opzioni avanzate dalla Commissione fino ad ora.
La consultazione viene condotta insieme alla valutazione d'impatto approfondita che l'Istituzione sta conducendo. Da parte sua, l'industria siderurgica ha ritenuto di rendere chiara la propria posizione, organizzando questa settimana una marcia a Bruxelles per protestare contro il dumping Cinese sul mercato UE e la concessione dello status di economia di mercato a favore della Cina.
I leader europei si erano incontrati il 18 e 19 febbraio per un vertice pensato per rappresentare un punto di svolta per affrontare la crisi dei rifugiati e l’eventuale uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. Un accordo sulla ridefinizione del ruolo dell’U.K. all'interno dell’Unione è ancora in corso in quanto persistono divergenze su questioni fondamentali.
Ad oggi, salvaguardare l’appartenenza del Regno Unito all’Unione potrebbe implicare la conces- sione di prerogative come quella avanzata dal primo ministro britannico David Cameron: dopo aver spinto per un divieto totale di concessione dei benefici da concedersi ai migranti, in questa occasione, Cameron ha affermato la necessità di porre un «freno di emergenza» per un periodo iniziale di sette anni con un probabile prolungamento della altri tre anni e un altro, interno, conse- cutivo, di ulteriori tre anni. Molti di certo rimarranno sorpresi.
La Commissione UE, il 27 gennaio scorso, ha proposto l’adozione di un nuovo regolamento per ag- giornare le modalità con cui le autorità nazionali approvano i diversi tipi di automobili, al fine di garantire che i produttori rispettino rigorosamente a tutti i requisiti richiesti dall’Unione in relazione alla produzione, la sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente.
Questo avviene nemmeno quattro mesi dopo lo scandalo sulle emissioni diesel che ha travolto la Volkswagen e scosso le fondamenta di un sistema che ha permesso a certi tipi di automobili di essere immesse in violazione del principio di leale concorrenza. L’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (EPA) ha svelato come la Volkswagen è riuscita a manipolare le prove delle emissioni in relazione ad alcuni dei suoi modelli di auto.
Tramite il progetto di regolamento in corso, la Commissione cerca di arrivare ad ottenere la com- petenza a svolgere indagini sugli enti degli Stati membri che hanno il compito di approvare i tipi di auto e di rafforzare l'indipendenza dei servizi tecnici deputati alla valutazione sull’immissione di una macchina sul mercato. Tali servizi sono usualmente pagati direttamente dalle case automobi- listiche e questo ha portato a conflitti di interesse ed alla compromissione dell'indipendenza dei test come è successo con la Volkswagen.
Lo scorso 21 dicembre, la Commissione Europea ha concluso che l'imposta sul tonnellaggio della Grecia può consistere in una violazione delle norme sugli aiuti di Stato nella misura in cui permette ad azionisti di compagnie di navigazione di beneficiare di un trattamento fiscale diversamente pensato solo per gli esercenti servizi di trasporto marittimo.
Consapevole del fatto che tale trattamento può essere esteso anche agli intermediari del settore marittimo che non esercitano trasporto marittimo di sorta, la Commissione ha inviato alla Grecia un numero di proposte atte a garantire che tale sostegno dello Stato nei confronti del settore ma- rittimo sia conforme alle norme UE sugli aiuti di Stato nei seguenti termini. Posto che le Linee Guida dell’UE consentono agli Stati membri di tassare compagnie di navigazione sulla base del tonnellaggio della flotta piuttosto che sui profitti della società e al fine di evitare ga- re di sovvenzioni fra gli Stati membri e garantire una concorrenza leale, tali disposizioni debbono essere applicate in tutta l’UE e devono essere rispettate le condizioni stabilite negli orientamenti.
La Commissione ha inoltre chiesto alla Grecia di verificare quali navi sono possono usufruire del regime della tassa di tonnellaggio e quali debbono essere soggette all'imposta sul reddito standard.
Ora, la Grecia ha due mesi di tempo per far pervenire alla Commissione il suo consenso all’applicazione di tali proposte. In tal caso, la Grecia dovrebbe modificare le norme nazionali a partire da gennaio 2019, termine ultimo per evitare un'indagine sugli aiuti di Stato.
Pacchetto di misure sulla «Unione Energetica»
Seguendo quella che è stata affermata come priorità politica dal presidente Juncker, la Commis- sione europea ha presentato il 16 febbraio un pacchetto di misure di sicurezza per l’utilizzo di energia sostenibile, in modo da preparare l'UE in vista della transizione energetica globale. Il pac- chetto è composto da tutta una serie di misure quale, ad esempio, il Regolamento per la sicurezza nella fornitura di gas, una Decisione sugli Accordi Intergovernativi in materia di Energia (IGAs), una strategia in merito al gas naturale liquefatto (LNG), una strategia in merito allo stoccaggio del gas, una strategia in merito a riscaldamento e raffreddamento ed un Programma Illustrativo sull’uso del Nucleare (PINC).
L'iniziativa è pensata per combattere l'uso massiccio di energia – in particolare di combustibili fos- sili – e per facilitare l'accesso dei consumatori alle informazioni, per consentire loro, alla fine della giornata, di meglio comprendere il loro consumo di energia e fare scelte che conducano ad un ri- sparmio di energia.
L'8 febbraio, l'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile (ICAO) ha raggiunto un accordo storico sul primo standard globale da utilizzare per regolare le emissioni di CO2 degli aerei.
Violeta Bulc, il Commissario europeo per i Trasporti, ha sottolineato che questo accordo rappre- senta un passo significativo per ridurre le emissioni del trasporto aereo all'interno del piano della Commissione atto a creare un'Unione Energetica ed una Misura da applicarsi sul mercato globale, finalizzata a compensare le emissioni di CO2 del trasporto aereo internazionale. Risultato di sei anni di negoziati internazionali, questo accordo sarà discusso entro il prossimo autunno, in occasione della 39° Assemblea Generale dell'ICAO (in settembre), in modo tale che ottenga l’approvazione politica dei membri nel mese di settembre per l'approvazione politica dei membri e venga poi formalmente adottato dal Consiglio ICAO nei primi mesi del 2017.
Il 18 febbraio 2016, la Commissione Europea ha aperto una consultazione delle parti interessate al PRR17 (Regolamento sui diritti dei passeggeri). La consultazione verrà condotta on-line fino al 5 maggio 2016. È stata progettata al fine di valutare se le deroghe previste da quest'ultimo dovreb- bero essere oggetto di proroga. La consultazione porterà ad un nuovo Regolamento o ad una versione più aggiornata dei diritti già riconosciuti. La consultazione permette, inoltre, agli intervistati di affrontare questioni come responsabilità ed obblighi di risarcimento, e all’eventuale necessità di altri enti, oltre agli operatori del trasporto, per la gestione dei reclami o, ancora, se i piani di emer- genza dovrebbero essere gestiti da Regolamenti UE.
15 Agenzia Europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione Europea
16 Referendum «Britain Exit», per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, previsto per il 26 giugno 2016
17 Regolamento 2007/1371/CE su diritti ed obblighi dei passeggeri ferroviari